Bellezza
La scuola dovrebbe essere bella. Belli gli spazi. Belli gli arredi. Belli i muri. Belli i corridoi. Belli tutti gli ambienti di apprendimento. Nel bello è più facile che venga fuori il buono. Una persona che si muove nella bellezza affina il suo senso estetico. Rispetta ciò che lo circonda. Apprezza le arti, il pulito e il profumato. Pretende il rispetto del bene comune. Magari lavorerà per avere bello il mondo intero.
Educare alla bellezza: prendo nota.
Divertimento
La scuola dovrebbe essere divertente. Le proposte dovrebbero incuriosire, interessare ed essere vissute come un gioco. Ridere fa bene, anche all’apprendimento. Una persona che si muove nell’allegria e nell’entusiasmo è più portata al senso dell’ironia, dell’umorismo, dello scherzo. Ed è contagiosa. Magari lavorerà per avere allegro il mondo intero.
Ridere in classe: prendo nota.
Dolcezza
La scuola dovrebbe essere dolce. Dolci dovrebbero essere le parole tra bambini, l’unico modo per star bene insieme, per lavorare e imparare insieme. Sostenendosi. Dolci dovrebbero essere le parole che dice l’insegnante. Si impara dall’esempio. Una persona che riceve un sorriso, un sorriso restituirà. E così una carezza, uno sguardo dritto negli occhi, empatico. E magari quella persona lavorerà per avere dolce il mondo intero.
Parole gentili, sorrisi e una carezza: prendo nota.
Difficile
La scuola dovrebbe essere difficile. I compiti dovrebbero essere sfidanti. Dovrebbero mettere in crisi tutti i bambini. Un problema facile da risolvere è rassicurante, ma non rende orgogliosi di sé. Un problema difficile ma stimolante porta a cercare soluzioni, strategie, porta a chiedere, a scambiare, a ipotizzare, a osservare, a copiare, se serve, poi a riflettere, a sbagliare, a correggere, a cercare strade diverse, a essere creativi. E alla fine a esultare. Una persona soddisfatta di sé è una risorsa per il mondo intero.
Trovare un compito difficile (e stimolante) per tutti: prendo nota.
Cambiamento
La scuola dovrebbe cambiare. Dovrebbe cambiare se stessa, alla ricerca di nuove soluzioni per i nuovi problemi. Nuove metodologie, nuovi strumenti, nuovi percorsi. Dovrebbe cambiare i bambini, e renderli ogni giorno più competenti. Dovrebbe far sì che ogni giorno i bambini sentano di aver imparato qualcosa di grande, di importante. Dovrebbe cambiare anche noi che ci lavoriamo, nella scuola. E portarci a migliorare ogni giorno di più. Magari potremo cambiare il mondo.
Provarci: prendo nota.