Il talento è solo l’inizio

Nelle classi quarte e quinte ho proposto la visione di un video che mi ha consigliato Elisabetta Nanni nel corso Musica e creatività digitale, organizzato dal Future Education Modena.

Ecco il video:

Poi ho chiesto ai bambini e alle bambine:

  • di dire qual è la scena, il fotogramma, la situazione che più li ha colpiti durante la visione e perchè
  • di cogliere il senso generale del video
  • di scrivere la frase che a un certo punto appare (in inglese: Talent is just the beginning) e di tradurla
  • di capire il significato di questa affermazione.

A questo punto, in tutte le classi, il confronto ha portato a definire il talento come ingrediente necessario all’inizio per arrivare a fare qualcosa di speciale in un qualche campo.

Abbiamo rivisto il video altre due volte per annotare tutti gli ingredienti necessari per arrivare da un punto all’altro: dal talento a qualcosa di speciale.

Quello che è emerso nelle diverse classi è abbastanza simile, anche se con sfumature diverse.

In una classe la conversazione si è focalizzata sul fatto che il punto di arrivo, qualcosa di speciale, è a sua volta un inizio: l’inizio di una carriera, per esempio, o di nuove strade da percorrere, nuove invenzioni, nuovi mestieri.

In una classe, invece, la conversazione si è focalizzata sul senso di libertà, di realizzazione di sé, sulla soddisfazione che si prova nel fare ciò per cui si ha un talento, ciò che ci rende speciali. Non sapevano la parola giusta. E’ Hikigai.

In un’altra ancora, infine, si è parlato soprattutto di come non si abbandona una passione per un insuccesso, o per degli errori, o per la fatica. Sognare è necessario per gestire i momenti difficili.

Presto andrò a indagare nella mia quarta classe di quest’anno: vedremo dove andremo a volare.

#solocosebelle