INCANTESIMI

INCANTESIMI

Che se ci penso bene, il vero incantesimo è quello che ogni mattina mi succede quando entro in classe. In questi due giorni abbiamo letto una storia molto molto bella, “Incantesimi”, guarda un po’ 😉

E come sempre, quando iniziamo con un racconto, non possiamo mai dire fin dall’inizio che incontri faremo, e per incontri intendo quali parole, quali eventi, quali espressioni, quali immagini, quali personaggi, quali particolari cattureranno l’attenzione e ci imporranno uno stop: a volte breve, giusto un commento o una domanda, a volte invece una vera e propria sosta.

Tante le fermate, quattro le soste, per questo meraviglioso libro.

La prima: “Mamma mia, quante emozioni ci sono in questa storia!

Più di quelle di Inside Out!”

E allora contiamole, diamo loro un nome, cerchiamo di capire quando le proviamo.

La seconda: “Se io fossi al posto loro (dei protagonisti), e mi trovassi in un mondo “fuori” così vuoto e senza nulla, io farei apparire una capanna per ripararmi”.

E via, giochiamo tutti a metterci nei panni dei protagonisti per capire quali priorità ci daremmo se avessimo poteri magici.

La terza: “Nelle bottigliette del mago ci sono le anime, ma neanche il mago sa che cosa sono, le anime.”

E voi? Voi lo sapete?

Sì, in 2 A lo sanno, sono sicuri di saperlo: è qualcosa che è dentro di noi.

Ma dentro dove?

Per qualcuno è nel cuore, al centro del cuore, per qualcun altro è nel sangue, che circola per tutto il corpo finchè è vivo, c’è chi sostiene che è nei polmoni, che permettono la respirazione, e la respirazione, si sa, è vita. Poi c’è chi ipotizza invece che l’anima sia una nuvoletta di aria che entra ed esce dalla bocca ogni volta che parliamo. Quando esce si incontra con le altre nuvolette. Poi torna dentro, al sicuro. Il problema è che non bisognerebbe stare troppo tempo zitti, sennò l’anima si spegne.

Ditemi se non è un incanto…

La quarta: “Io se fossi un seme magico, diventerei un albero con il potere di far tornare vivi i morti”, “Io invece farei felici le persone tristi”, “Io…” “Io…”.

Ok, stop: è il momento di crearli, questi alberi magici. Facciamolo con i pezzi di un puzzle, che dite?

Ora non resta che scegliere il prossimo libro e vedere dove ci porterà!