La classe che regalava il tempo

Si parte con la lettura, come sempre.

Il libro è: “L’uomo che vendeva il tempo”.

Prima di leggere si parte con le ipotesi e quindi ne nasce una bella conversazione filosofica, che allego in fondo.

Dopo la lettura, decidiamo di riflettere su quale tempo compreremmo, qual è il tempo che ci manca sempre, che vola perchè ci stiamo divertendo o che manca perchè siamo lenti nel fare qualcosa.

E poi, ovviamente, quale tempo invece venderemmo, qual è il tempo che ci avanza, che non desideriamo perchè stiamo facendo qualcosa che ci annoia o che ci avanza perchè siamo veloci nel fare qualcosa.

Ecco che cosa hanno scritto i bambini e le bambine delle mie seconde.

Dopo un circle time per condividere tutti i pensieri, abbiamo deciso di mettere in piedi un nostro “negozio del tempo”, un negozio in cui in realtà si va per lasciare del tempo e prendere quello che serve, senza pagare con i soldi, ma solo scambiando “bottigliette” di tempo.

Presa la decisione, via con la realizzazione delle bottigliette!

Oggi è la Giornata mondiale della Gentilezza. I bambini e le bambine hanno concordato su un fatto: la gentilezza più grande è proprio quella di donare il proprio tempo!

ALLEGATO: la conversazione

FILOSOFIA E TEMPO

Oggi ho letto L’uomo che vendeva il tempo. Ecco che cosa hanno risposto i miei bambini e le mie bambine alla domanda:

-Ma come si fa a vendere il tempo?

La discussione, più o meno, è andata così (io li ho ascoltati in religioso silenzio, cercando di memorizzare quanto più possibile):

– Non si può, al massimo si possono vendere gli orologi.

-Si può se il personaggio è un mago o un genio, insomma con la fantasia.

– Per me il tempo si può catturare nelle bottigliette come se fosse aria, basta uscire fuori.

-Ma che vuol dire, che dentro non c’è il tempo?

-… No, dentro la scuola non c’è il tempo. Infatti il tempo non ci basta mai, e comunque vola troppo in fretta, forse non c’è davvero.

– Se vola, allora non si può catturare. Se invece è lento, allora sì.

– Per me è il tempo è come un razzo, se si muove allora si invecchia subito, invece, se va lento come una tartaruga, allora si resta giovani a lungo.

– Io dico che il tempo passa anche dentro la scuola, passa anche se dormiamo, passa pure se si muore. Insomma, passa e basta.

– Quando la Bella Addormentata si è addormentata per 100 anni, il tempo è passato lo stesso, infatti.

– Ok ok, ma come si fa a catturarlo e venderlo?

-Catturarlo non lo so, forse non si cattura, forse è una polverina magica, che dove cade fa allungare le giornate. O gli anni, non lo so.

– E come si paga?

– Si paga con il tempo. Per esempio, tu mi vendi del tempo tuo, io lo compro e ti pago con del tempo mio.

-Ma che senso ha? Perchè compri del tempo e lo paghi con del tempo, non ha senso.

– No, ce l’ha. Io per esempio ti vendo del tempo per dormire, tu mi vendi del tempo per giocare.

– Ah. Ok. Ma allora potrebbe esistere il negozio del tempo. Non serve una magia.

– No, serve una magia, mica esiste il negozio del tempo.

-Io se ci penso non so nemmeno se esiste, il tempo. Come facciamo a sapere che esiste?

– Il tempo non lo vedi, è vero, però vedi le cose che cambiano con il tempo. Noi per esempio nel tempo cresciamo.

-E chi lo dice che cresciamo per il tempo? Forse cresciamo per qualche altro motivo.

#solocosebelle