Non c’è giorno in cui io non legga qualche pagina o interi capitoli alle mie classi. Quest’anno scolastico (siamo in quinta) abbiamo inaugurato la stagione delle letture con questa perla di Magnason (Iperborea).
La storia parte dalla presentazione del Pianeta Blu, un pianeta interamente abitato da bambini e bambine. Solo bambine e bambine, nessun adulto. Per saperne di più vai a https://iperborea.com/titolo/597/la-storia-del-pianeta-blu
Man mano che la lettura procede, inevitabilmente succede che ci fermiamo: qualche volta sono io a scegliere dove fare una pausa per una chiacchierata a partire da uno stimolo che nasce dalle pagine; altre volte, invece, sono proprio loro, i miei alunni e le mie alunne, a interrompere con una domanda, con una riflessione a voce alta, con un commento, con una esclamazione.
(Ovvio, questo succede quando il libro è ricco di piani di lettura, quando è avvincente, quando cattura l’attenzione e l’interesse del gruppo. Diversamente il libro non funziona e ci avvaliamo del diritto di non finirlo.)
In questo caso, il Pianeta Blu ci sta offrendo un mare di occasioni belle!
In questo articolo raccoglierò via via alcune attività del nostro laboratorio lettura.
1- LE DOMANDE DOPO IL PRIMO CAPITOLO
Subito dopo aver letto il primo capitolo, la classe ha iniziato a bombardarmi di domande. Non ho perso l’occasione: abbiamo preso nota di tutte e… ognuno ha provato a rispondere mettendo in campo delle ipotesi sulla storia.
Ho proposto poi un’attività semplice ma efficace: su un banco al centro dell’aula, il banco delle domande, sono sistemate tutte le domande scritte su delle striscioline di carta. A turno i bambini si alzano dal loro posto e vanno a scegliere una domanda. La trascrivono sul quaderno, poi riportano la domanda sul banco delle domande, in modo da renderla di nuovo disponibile per gli altri. Man mano che finiscono di rispondere alla domanda scelta, si alzano e vanno a selezionare una nuova domanda e così via.
In questo modo:
- ognuno sceglie le domande che preferisce e nell’ordine che preferisce
- ognuno risponde a un numero di domande variabile, in base ai propri tempi di elaborazione
- tutti si muovono spesso nell’aula per gestire le proprie domande
- a me si rivolge solo chi ha bisogno di un piccolo aiuto, ma il gruppo è autonomo
l termine del tempo stabilito, abbiamo letto tutte le loro ipotesi in modalità circle time.
Ecco un assaggio delle loro risposte.
Sono arrivati sul Pianeta con delle navicelle spaziali, per qualcuno, o per iniziare una seconda vita dopo la morte sulla Terra per altri. Vivevano senza soldi, barattando le loro cose fatte a mano. Mangiavano i frutti della terra e, due volte a settimana, non di più, la carne. Perché non di più? Perché sennò si dovrebbero uccidere tutti gli animali, considerando che non c’erano allevamenti. Per parlare la stessa lingua, i bambini si sono accordati man mano. Prima comunicavano solo con i segni, poi hanno iniziato a dare un nome ad ogni segno. La scuola no, non c’era. Però c’erano dei bambini di poco più grandi degli altri che si prendevano cura dei più piccoli. Quanto a chi comandava o governava sul quel pianeta, la classe si è divisa: per qualcuno c’era un governo basato sulla democrazia e sulle elezioni, per altri invece questo sistema era troppo complesso per dei bambini che non andavano nemmeno a scuola, quindi avevano deciso di comandare a turno, tutti, per esempio una settimana a testa a rotazione. Tutti d’accordo invece sul fatto che i bambini non morivano: erano di una strana specie, tipo alieni, oppure erano “i corpi-bambini delle anime uscite dai corpi morti delle persone sulla Terra”. I nomi se li davano da soli. Anche qui nessun dubbio. Erano religiosi? Potevano esserlo, ma ognuno credeva al Dio o alla Dea che voleva: non c’era nessuno a dettare la regola sulla religione. E a proposito di regole… Chi decideva le regole? Quali erano le regole sul Pianeta Blu?
2- LE REGOLE SUL PIANETA BLU
Un mondo di soli bambini: che regole avrà? Ecco ciò che è emerso in un brainstorming molto partecipato in classe. Non c’è bisogno che io commenti 😉
3- E SE…?
Andando avanti con la storia, ci siamo trovati a immaginarci nelle situazioni che vivono i bambini e le bambine del Pianeta Blu. Una magia che succede quando il libro merita. Così abbiamo iniziato a lanciare domande del tipo:
-E se ci fosse sempre il sole e non ci fosse più la notte?
-E se potessi volare?
-E se potessi esprimere un solo desiderio?
-E se smettessi di lavarmi?
-E se non ci fossero più le nuvole?
-E se perdessi all’improvviso la giovinezza?
…
A parte il fatto che questa attività ci ha consentito anche di rimettere mano all’uso del congiuntivo e del condizionale, senza dover disturbare il libro di grammatica e giocando a sistemare le frasi del gruppo, ma sentire le risposte di ciascun bambino e di ciascuna bambina è stata una occasione davvero interessante per tutto il gruppo.
4-LA TITOLAZIONE
Un’altra attività interessante è quella della titolazione.
Dopo aver analizzato e spiegato in quanti modi diversi si può dare un titolo a un racconto, il gioco è stato quello di provare a dare titoli diversi al capitolo ascoltato in base alla chiave data. Un modo efficace per:
-lavorare sull’ascolto
-attivare un laboratorio di scrittura
-sviluppare competenze linguistiche
5- IL PIANETA BLU CON I NOSTRI OCCHI
Eccoci poi a una semplice attività di arte e immagine: disegnare il Pianeta Blu come lo state immaginando durante l’ascolto della storia.
6- Onepager: tutto in una pagina!
Il nostro modo per salutare un libro che ci è piaciuto è quello di raccontarlo in qualche modo. Questa volta abbiamo scelto la recensione Onepage, tutto in una pagina.