Le poesie vanno lette e rilette in silenzio, o a voce alta.
Per se stessi o per gli altri.
Non vanno per forza spiegate né analizzate.
Meritano di essere gustate per quel che sono.
Lasciano comunque delle scie.
Ma a scuola, ogni tanto, le poesie sono anche occasioni belle per socializzare impressioni, suggestioni, gusti, interpretazioni.
E per esercitare la memoria, per farlo con parole e versi che resteranno anche in futuro, lì, a disposizione, per quando serviranno.
In questa attività ho presentato una poesia ai bambini e alle bambine, l’ho letta e riletta. Senza altro aggiungere.
Poi l’ho dettata.
Dopo la correzione avvenuta tra compagni in coppia, ho chiesto alle coppie di allenarsi a imparare la poesia a memoria utilizzando la strategia del walk and talk, che, lo avrete capito, utilizzo spesso.
Ci credo fortemente all’importanza di muoversi mentre si apprende.
Alla fine, ho proposto una analisi della poesia alle coppie, a partire da una scheda-guida, in inglese (non riesco mai a stare nei paletti della disciplina) 🙂
Come sempre, abbiamo socializzato e discusso tutte le riflessioni con un circle time.
#solocosebelle