1- Le classi quinte partecipano a due laboratori scientifici: uno sulla biodiversità, l’altro sulla data science.
2- Sistemazione degli appunti.
APERTURA NELLE SOLUZIONI
In preparazione del compito di realtà, in cui i bambini e le bambine dovranno mettersi alla prova con l’organizzazione di un discorso sulla base di un tempo stabilito, oggi hanno iniziato a prepararsi potendo scegliere come farlo: qualcuno ha optato per la forma testuale, altri per le mappe, qualcuno ha preferito disegnare o realizzare un pop up. Qualcuno ha preferito esemplificare con un grafico. Tutte le scelte sono state spiegate (da loro) e valorizzate (dal gruppo).
Apertura nelle soluzioni significa non avere un’idea preconfezionata nella nostra testa di ciò che vorremmo dai bambini. Apertura nelle soluzioni vuol dire lasciare che ciascuno faccia la sua scelta e poi sappia spiegarla. In questo modo nessuno si annoia e nessuno si sente frustrato: tutti lavorano sullo stesso compito, ciascuno secondo le proprie caratteristiche.
3- LO SPEED DATE SCIENTIFICO
Dopo aver sedimentato gli apprendimenti confrontandosi con il resto della classe, dopo aver sistemato i propri appunti e aver organizzato un discorso per spiegare l’argomento, finalmente il grande evento per i nostri bambini e le nostre bambine: lo speed date scientifico.
Un’ora di tempo. Otto minuti a incontro. Sei scambi. Quindi ognuno ha potuto mettersi in gioco spiegando per sei volte il proprio argomento a sei destinatari diversi dell’altra classe. E, ovviamente, ciascuno ha ascoltato per sei volte l’argomento spiegato in sei modi diversi dai compagni dell’altra classe.
Prima di ogni scambio, un minuto per una prima valutazione “a caldo”; poi, ovviamente, un momento autovalutativo più ragionato e approfondito.
Domani ci aspetta il confronto tra la loro e la nostra valutazione.
Intanto ci siamo fatti l’applauso: per esserci riusciti, per essere rimasti concentrati. Solo alla fine ci siamo accorte, noi docenti, di non aver dovuto aiutare nessuno. Abbiamo osservato, certo, ogni tanto ci avvicinavamo a questa o a quell’altra coppia, curiose e sorridenti. Ma no, non avevano bisogno di noi. E allora oggi l’applauso ce lo facciamo anche noi.